World Franchise Council 2015
Al recente meeting del World Franchising Council ( WFC) a Las Vegas, tenutosi il 14 Febbraio 2015, l’Organizzazione mondiale del Franchising, che ha al proprio interno sia rappresentanza di franchisor che di franchisee, cui aderiscono oltre 43 nazioni rappresentate dalle rispettive associazioni nazionali, è stata emanata una Dichiarazione congiunta che sottolinea le qualità e le caratteristiche imprenditoriali del sistema Franchising e raccomanda ai rispettivi governi nazionali di non intervenire in un settore quale quello del Franchising che è già regolamentato o da leggi nazionali o attraverso accordi precontrattuali o ricorrendo a code of ethics e che universalmente si muove secondo regole consolidate.
Di seguito vi riportiamo la traduzione della Dichiarazione congiunta.
SI AUSPICA UN FRENO ALL’INTERVENTO DEI GOVERNI NEL BUSINESS DEL FRANCHISINGLe azioni dei governi non dovrebbero in maniera ingiustificata interferire nella relazione fra il Franchisor e l’ Affiliato. La relazione fra il Franchisor e l’ Affiliato è caratterizzata da un equilibrio ben bilanciato che si è dimostrato di successo nel corso dei decenni. Questa relazione è simbiotica, funziona e i governi che tentato di spingersi troppo oltre interferendo nella stabilità di questa relazione stanno perseguendo un sentiero pericoloso. Se il Franchisor può avere il totale controllo, e l’affiliato si riduce ad un elemento di secondo piano, pochi imprenditori saranno attratti dal modello di business del franchising. Dall’altro lato, se l’affiliato può dettare le regole all’interno della relazione con il franchisor, i franchisor si sposteranno sul controllo diretto delle loro location, con minori settori attratti dal business del franchising. Entrambe le parti riconoscono questo equilibrio che spiega il perché il franchising è un modello di successo. La prova di questo equilibrio si riscontra nei mercati aperti: in molti casi dove il franchising è un settore maturo, esso è cresciuto molto più velocemente del resto dei settori economici. Se il franchisor e gli affiliati prendono le decisioni su cosa funziona meglio per loro insieme allora questo porterà al miglioramento delle operations, a maggiori opportunità di espansione, e al soddisfacimento degli interessi di entrambe le parti. I governi dovrebbero evitare azioni volte a danneggiare questo equilibrio. – I governi non dovrebbero regolare il business del franchisinga meno che non ci sia forte evidenza che i franchisor, non conformi alle regolamentazioni del franchising, non siano in grado di condurre il business in maniera efficiente e responsabile; – I governi non dovrebbero dettare i termini e le condizioni del contratto del franchising a meno che non ci sia evidenza, dimostrabile, che particolari disposizioni proibite portino a risultati che siano contro gli interessi della società; – I governi non dovrebbero dire e / o limitare a chi affidare il business del franchising, non dovrebbero limitare il numero dei franchising concessi, dove ubicare le location in franchising, quale modello di espansione è da utilizzare, quanto rapidamente il sistema può crescere, o da chi le parti devono reperire i beni e servizi necessari per sostenere il business, a meno che gli obiettivi economici, sociali e politici che si cercano di raggiungere non siano di così tale importanza al paese da giustificare tale “interferenza”.
Qualsiasi sia l’obiettivo che i governi cercano di raggiungere, esso deve essere bilanciato dagli effetti negativi che la “manomissione” del contratto di franchising, siglato liberamente dalle parti, porterà. Il franchising offre benefici economici significativi alla società; non dovrebbe subire interferenze dai governi a meno che non ci sia evidenza che l’interferenza sia necessaria al raggiungimento degli interessi della società. Il fatto che il business del franchising non sia regolamentato dai governi non significa che franchising non sia regolamentato. Le associazioni del franchising negli stati membri del World Franchise Council supportano l’auto‐regolamentazione che non è in contraddizione con le normative nazionali legate al diritto commerciale, ed espressione di un accordo fra le parti dove si definiscono i termini dell’equilibrio da raggiungere fra il franchisor e l’affiliato. Il World Franchise Council supporta l’ auto‐regolamentazione sulla base di principi etici. |
Tutto questo è stato raggiunto grazie al fatto che Assofranchising , che è l’unica Associazione del Franchising italiana riconosciuta dal WFC, ha proposto e animato un dibattito sul tema collaborando attivamente affinchè sempre più ci sia un riconoscimento internazionale dell’attività di Franchising e del Sistema Franchising nel suo complesso.